“METTIAMOCI IN GIOCO” CONTRO QUELLO D’AZZARDO

E’ da un lato una delle più floride “industrie” del Paese, dall’altro una vera e propria patologia che mette a rischio un numero sempre più alto di cittadini. E’ il gioco d’azzardo, con tutto il suo luccicante e sinistro corollario di lotterie, slot machine, poker e scommesse on line, a cui l’Italia riserva una spesa pro-capite al primo posto della classifica mondiale.

 

Se ne parlerà Venerdì 12 luglio (ore 18 viale Bruno Buozzi, Passeggiata)  nell’incontro di presentazione di "Mettiamoci in gioco", campagna nazionale lanciata a fronte di una situazione - sempre più preoccupante, aggravata dalla crisi economica in atto - da istituzioni, organizzazioni di terzo settore, sindacati, gruppi di giocatori patologici in trattamento, associazioni di consumatori e amministrazione locali tra cui il Comune di Monterotondo. Interverranno rappresentanti degli enti promotori: Antonio Russo, Responsabile nazionale legalità delle Acli e Claudio Cippitelli, del CNCA Lazio. Parteciperanno gli Assessori Antonini, Casamenti, Fagnani, Foggia e Varone. Sono stati invitati i rappresentanti dell’Amministrazione locale, dell’associazionismo, delle scuole, dei sindacati, delle parrocchie, delle cooperative sociali e le forze politiche.

 

«Anche a Monterotondo - dichiara l’assessore alle Politiche sociali Anna Foggia -  i luoghi dove si può giocare d’azzardo stanno aumentando, suscitando la preoccupazione di molti cittadini, da sempre attenti e sensibili ai temi della salute pubblica e del benessere della comunità locale. Gli strumenti giuridici in mano alle amministrazioni locali sono purtroppo limitate, occorre un intervento deciso da parte dello Stato e, in prima battuta, una forte e capillare campagna di sensibilizzazione contro i rischi rovinosi che il gioco d’azzardo comporta. I tragici fatti di cronaca di questi giorni stanno lì a ricordarcelo».

 

"Mettiamoci in gioco" chiede di :

- porre un freno, da parte dello Stato, al modello di "liberalizzazione controllata" del gioco d'azzardo in Italia, che si è progressivamente trasformato in insidiosa "deregulation", come testimonia l'abnorme espansione delle proposte di giochi in ogni comune. Nel frattempo si chiede una moratoria rispetto all'immissione di nuovi giochi, sia per quantità che per qualità, e la rinuncia ad ampliare ulteriormente la raccolta e i ricavi derivanti dall'azzardo, anche nel caso di nuove emergenze nazionali che richiedono l’immediato introito di risorse.

- Restituire un potere decisionale alle comunità locali, ora espropriate di ogni funzione di "governo" del fenomeno: i sindaci non possono intervenire sulle licenze perché scavalcati dalla legge dello Stato.

- Impedire la pubblicità del gioco d'azzardo con appositi divieti, come avviene per il tabacco.
- Inserire il gioco d'azzardo patologico all'interno dei Livelli Essenziali di Assistenza previsti per i servizi sanitari, con una normativa volta a equiparare il diritto alle cure e l'accesso gratuito e diretto ai servizi già garantiti nelle altre forme di dipendenza patologica.

- Costituire un tavolo di confronto con le associazioni e i servizi impegnati nel settore, al fine di definire i criteri e le iniziative di una corretta ed efficace campagna di educazione al gioco e di prevenzione dei rischi indotti dal gioco d'azzardo.

 

«Il suicidio del diciannovenne di Ischia - conclude il sindaco Mauro Alessandri - è solo l’ultima delle tragedie causate dal gioco d’azzardo, sintomatiche di un fenomeno di dimensioni e proporzioni molto più vaste ed inquietanti che occorre contrastare sia sul piano culturale, sia su quello giuridico. Diceva qualche tempo fa il sindaco di Milano Pisapia: se oggi qualcuno volesse aprire una sala slot in piazza Duomo io non potrei impedirlo. Urge un intervento deciso a livello legislativo e, in questo senso, Mettiamoci in gioco, a cui Monterotondo aderisce con convinzione, può essere un valido strumento di sensibilizzazione e pressione».


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    MAURO D'ANDREA (centro destra)
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