FINO AL 31 NANDO CELIN IN MOSTRA ALLA GRAFICA CAMPIOLI

Nando Celin presenta “Dipinti di luce. I bianchi di Celin”

data di inizio: 7 dicembre 2012
data di chiusura 31 dicembre 2012

orario del vernissage: Venerdì 7 dicembre 2012 dalle 17.00 alle 21.00
Orari di apertura mostra: dal Martedì al Sabato dalle 15.30 alle 19.30 (ingresso libero)

Patrocini: Comune di Monterotondo (Provincia di Roma)
Curatore : Manlio Tommaso Gaddi

 
Celinarte – opere recenti di Nando Celin      CATALOGO IN GALLERIA

Grazie all’interessamento di Manlio Gaddi abbiamo avuto l’opportunità di ordinare una splendida mostra del maestro Manlio Gaddi. Ecco una esauriente scheda del maestro:

Nando Celin è nato a Venezia nel ‘46, ora vive e lavora a Mestre.

Diplomato in Pittura e Disegno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha praticato le varie tecniche pittoriche e grafiche della classica pittura ad olio, all’acquerello, all’affresco, al restauro, all’incisione ed alla serigrafia. In questa tecnica, che lo ha appassionato fin dagli anni ‘80, ha messo a punto un particolare modo di fare che ha chiamato “pittura serigrafica”. Praticamente costruisce l’immagine direttamente in serigrafia senza prototipo e quindi necessariamente senza furbi passaggi fotografici.

Stampando da se i propri lavori nel proprio atelier è giunto alla sua ultima invenzione in materia, il “monotipo serigrafico”, dove ogni copia di un lavoro serigrafico pur mantenendo la stessa iconografia varia dalle altre per tono, colore, movimento della materia.

Nella rassegna di Monterotondo sono esposte opere recenti dell’artista, che esaltano la scelta di utilizzare praticamente un solo colore, il bianco, per la realizzazione dei suoi soggetti preferiti: i paesaggi, in particolare con dipinti appositamente realizzati su Roma e Monterotondo e l’amata Venezia ed il nudo femminile.

La pratica di operare in monocromia non deve trarre in inganno: le mille sfumature del bianco, le infinite variazioni di luce, lo spessore della materia usata e l’inserimento recente in opere di frammenti di vetro e foglia d’oro creano risultati sorprendenti che trascendono i limiti di tempo e spazio, per cui i palazzi di Venezia e le vedute romane diventano luoghi di sogno, e le immagini femminili operano la loro seduzione con il gioco classico del “mostro non mostro” che viene esaltato dal bianco su bianco

Sono quadri pieni del silenzio dell’alba, dove le gondole passano frusciando appena su di una laguna lattea, macchia bianco su di uno sfondo bianco, per andare verso un sogno.


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