I SERVIZI CHE SERVONO AD UNA “CITTÀ PER LE DONNE”
Quali sono i servizi presenti, quelli attesi e quelli in cantiere in grado di rendere Monterotondo, sempre più, una “città per donne”. E’ il tema dell’incontro pubblico ieri giovedì 7 Marzo, ore 17, sala consiliare di palazzo Orsini) che l’Amministrazione comunale ha organizzato in occasione della Festa della Donna, preceduto dalla proiezione della video-inchiesta “Se non ora quando”, a cui parteciperanno operatrici sociali e rappresentanti di associazioni e istituzioni territoriali. «E' stata innanzitutto l’occasione per fare il punto sulle richieste inequivocabili che arrivano direttamente dalle donne - ha affermato l’assessore alle politiche sociali Anna Foggia – e per verificare le risposte che a tali richieste vengono già date, testimoniate dal lavoro e dalle esperienze maturate e concretizzate in servizi già attivi nel territorio, per passare a quelle che stanno per diventare tali fino a quelle che dovremmo sforzarci di mettere in campo nel medio termine». Tanti i temi all’ordine del giorno: la necessità di recuperare e difendere un welfare che consenta l’occupazione femminile e offra alle famiglie indispensabili servizi di cura per le bambine e i bambini, le persone anziane e quelle disabili, urgenti misure contro la precarietà lavorativa di giovani e donne, la promozione di una cultura di genere a tutti i livelli dell’educazione, la pienezza dei diritti civili per tutte le donne, omosessuali ed eterosessuali, italiane e straniere, e la cittadinanza per chi nasce in Italia, la difesa e l’applicazione della 194 su tutto il territorio, l’estensione dell’indennità di maternità e del congedo di paternità obbligatorio, il contrasto della violenza contro le donne e del femminicidio, la ridefinizione di un sistema culturale in funzione di una nuova idea di cittadinanza, per una rappresentazione rispettosa e plurale delle donne. «La crisi economica e sociale e il pressoché azzeramento del welfare sulla scorta di scellerate politiche governative – continua l’assessore - stanno provocando, tra i tanti disastri, anche un gravissimo peggioramento della condizione femminile. Lo stesso femminicidio, fenomeno agghiacciante e di proporzioni ormai più che allarmante, è uno degli esiti di un impianto pseudo-culturale che svilisce, mortifica e colpisce le donne sul piano psicologico prima ancora che fisico. Occorrono risposte articolate e puntuali, quelle che stiamo sforzandoci di realizzare nonostante le gravi difficoltà economiche che affliggono i Comuni e l’intero sistema di welfare pubblico». Tra le prossime iniziative in dirittura d’arrivo c’è proprio l’istituzione dello “Sportello donna”. «All’inizio del mandato – conferma Anna Foggia - dalla rete dei Servizi sociali, soprattutto dalla operatrici, mi veniva segnalata l'assenza di un centro antiviolenza e la difficoltà per le donne di fruire anche dei servizi disponibili, per problemi di orari e di organizzazione familiare. Così nel Piano Sociale di zona 2011, nonostante l'esiguità delle risorse economiche disponibili, abbiamo inserito lo Sportello Donna, che utilizza i locali del consultorio familiare, ed è finalizzato a supportare le donne in difficoltà e introdurle nella rete territoriale. Nelle prossime settimane partirà il primo sportello antiviolenza di Monterotondo, curato dall’Associazione Differenza Donna, e questo nuovo servizio rappresenta un momento importantissimo per l’intero sistema dei servizi territoriali: nel pieno di una congiuntura pessima, stiamo potenziando la rete delle donne, convinti come siamo che se crescono le donne, cresce il Paese».