PRESENTAZIONE DI NON CI AVRETE MAI, di CHAIMAA FATIHI DOMANI ALLE 17 ALLA ANGELANI

In un momento storico in cui si erigono muri e crescono le tensioni sociali - per non parlare di estremismi e populismi - urge creare occasioni di incontro e scambio tra le diverse comunità, culture e religioni per favorirne la conoscenza e il rispetto reciproco, per disinnescare paure e pregiudizi.

E’ con questa motivazione che la sede eretina dell’Associazione di Promozione Sociale “Gianni Ballerio”, di ispirazione Bahà’i, è lieta di ospitare a Monterotondo la giovane scrittrice Chaimaa Fatihi per presentare “Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi”. Un libro che costruisce un ponte tra culture e apre una porta di accesso al variegato mondo musulmano italiano ancora poco conosciuto.
Chaimaa, classe 1993, è nata a Kenitra, in Marocco, dove ha vissuto fino all’età di 6 anni, e si è poi stabilita con la famiglia a Castiglione delle Stiviere (MN). Da qualche anno vive e studia alla Facoltà di Giurisprudenza di Mantova. E’ anche molto impegnata con l’associazione dei Giovani Musulmani d’Italia.
Dopo gli attacchi terroristici di novembre 2015 al Bataclan di Parigi, Chaimaa ha deciso di far sentire la sua voce, e dietro di lei quella di tutti quei giovani musulmani che con le loro famiglie vivono nel nostro paese. La sua lettera rivolta ai terroristi “Non ci avrete mai” è stata pubblicata su Repubblica e ripresa da molte testate giornalistiche. Il volto di Chaimaa è apparso tante volte in tv, invitata a diversi talkshow di politica. Dalla sua lettera è nato un libro di successo – edito lo scorso anno dalla Rizzoli – che verrà presentato venerdì 27 gennaio alla Biblioteca comunale di Monterotondo, con la lettura di brani scelti e una conversazione con Chaimaa sotto forma di intervista.
Il racconto autobiografico di questa giovane donna musulmana italiana ci fa entrare con semplicità e poesia nella sua vita quotidiana, e di riflesso in quella della sua famiglia e dei suoi coetanei, musulmani e non, facendoci scoprire le radici marocchine, lo spaesamento nel cambiare paese e la difficoltà nel farsi accettare. Un testo che apre il sipario sull’identità femminile musulmana - dalla libertà di indossare il velo ai pregiudizi su questo prezioso pezzo di tessuto - sul ruolo cruciale delle seconde generazioni, promuovendo valori sempre più minacciati quali il rispetto delle diversità, il dialogo, la tolleranza, la convivenza pacifica e la bellezza della multiculturalità
Un’occasione di incontro con la giovane scrittrice italo-marocchina per parlare insieme del presente e immaginare il futuro dell’Italia. Un’Italia in prima linea nell’accoglienza dei migranti. Una sfida spesso presentata come una minacciosa invasione barbarica di cui si parla molto nei media. Invece trova ancora poco spazio la voce delle seconde generazioni e dei cittadini stranieri residenti regolarmente nel paese, che contribuiscono al Pil, alle pensioni, alla crescita demografica ma soprattutto rappresentano un’occasione unica di arricchimento culturale e umano.
 

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